Il coraggio delle scelte impopolari: il sindaco Roccuzzo incontra Caltagirone

Incontro pubblico con il sindaco e la giunta: bilancio, rifiuti, viabilità e il futuro della città al centro del dibattito

di Paolo Buda, Caltagirone.
Si è svolto ieri presso l’Hotel Villa Sturzo l’incontro pubblico promosso dal sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo, e dalla sua giunta. Un’occasione di confronto con la cittadinanza su temi chiave per il futuro della città, tra difficoltà economiche, gestione amministrativa e strategie di rilancio.

Ad aprire i lavori è stato il consigliere Mario Polizzi, che ha subito evidenziato come l’amministrazione fosse in ritardo nel promuovere un evento di dialogo con i cittadini, sottolineando che la giunta Roccuzzo si è trovata fin dall’inizio in una situazione di difficoltà: il dissesto finanziario da certificare e una macchina amministrativa carente di personale. Nonostante la minoranza numerica in Consiglio comunale, l’amministrazione è riuscita a far approvare l’ipotesi di bilancio riequilibrato, considerato un passo essenziale per uscire dalla crisi finanziaria.

Un consiglio comunale sbilanciato e il rischio di un nuovo dissesto

Uno dei temi più critici affrontati dal sindaco Roccuzzo è stato l’equilibrio precario del Consiglio comunale, determinato – a suo dire – da una legge elettorale regionale “scellerata”, che ha assegnato la maggioranza consiliare alla coalizione sconfitta nelle elezioni del 2022. Questo scenario ha reso complicato l’iter di approvazione di provvedimenti fondamentali per la città. Ma il rischio più grande è quello di un terzo dissesto finanziario, se non si agirà con responsabilità nella gestione delle risorse.

Il disavanzo certificato al 31 dicembre 2020 ammontava a 63 milioni di euro, con una massa passiva di 35 milioni in crediti vantati da fornitori e imprese. Per far fronte alla situazione, la giunta ha recuperato 7,5 milioni di euro, destinati alla copertura di parte dei debiti. Tuttavia, il problema della riscossione resta centrale: ogni anno si generano 6 milioni di euro di evasione fiscale.

Il nodo dell’evasione: “Tutti devono pagare”

Uno dei punti più forti del discorso del sindaco è stato il tema dell’evasione fiscale. “Sfidando l’impopolarità”, Roccuzzo ha ribadito l’importanza di garantire il pagamento delle imposte comunali da parte di tutti i cittadini, facendo riferimento al recente blocco in Consiglio comunale della proposta di affidare all’Agenzia delle Entrate la riscossione coatta dei crediti Tari e Imu. Il sindaco ha sottolineato come tra i grandi evasori figurino numerosi professionisti e appartenenti al ceto medio.

Emblematico l’episodio raccontato dal primo cittadino: un cittadino che lo ha criticato aspramente sui social per il malfunzionamento della raccolta differenziata sotto casa sua, salvo poi scoprire che non pagava la Tari da cinque anni.

Emergenza rifiuti e servizi essenziali: le difficoltà della città

Sul fronte dei servizi pubblici, il sindaco ha ammesso che la città continua a presentare problemi di pulizia, dovuti a un sistema di gestione integrata dei rifiuti ormai obsoleto. Sette netturbini per lo spazzamento manuale dei vicoli dell’intero territorio comunale risultano insufficienti, soprattutto per un centro storico ricco di vicoli e stradine. Il nuovo contratto, previsto entro l’anno, dovrebbe portare più operatori ecologici e nuovi mezzi per la pulizia.

Anche il problema del personale amministrativo è una questione critica: in tre anni sono andati in pensione 85 dipendenti senza essere rimpiazzati. Il corpo di polizia municipale conta solo 22 agenti, di cui 10 non idonei al servizio stradale, mentre l’ufficio tecnico dispone di un solo dirigente e pochi geometri. Finché non verrà conclusa la procedura di dissesto e soddisfatte le richieste del Ministero dell’Interno, non sarà possibile bandire nuovi concorsi.

Investimenti e futuro: i progetti PNRR e la sfida della viabilità

Nonostante le difficoltà, Caltagirone è tra i comuni del Sud Italia con più progetti finanziati dal PNRR, per un totale di 35 milioni di euro. Un risultato importante che ha già permesso, ad esempio, di ridurre del 50% i consumi di illuminazione pubblica.

Tra le criticità che preoccupano maggiormente i cittadini, emerse anche negli interventi dal pubblico, ci sono la viabilità, la gestione della pista ciclabile e la cura degli spazi pubblici. Il consiglio comunale ha bocciato il patto di cooperazione con i cittadini per la manutenzione volontaria di alcune aree, una misura che avrebbe potuto contribuire a migliorare il decoro urbano con il coinvolgimento attivo della comunità.

Roccuzzo: “Non sarò mai ricattabile”

Un passaggio forte del discorso del sindaco ha riguardato l’integrità morale della giunta. Roccuzzo ha ribadito che gli assessori della sua squadra sono persone perbene e non ricattabili e si impegnano ogni giorno per il massimo delle loro possibilità. “Tra il ricatto e le dimissioni, sceglierei senza dubbio le dimissioni”, ha affermato con fermezza.

Infine, ha evidenziato come la politica locale sia ancora influenzata da due mali storici: l’ipocrisia e l’invidia. Il sindaco si è detto pronto a portare avanti le scelte necessarie per il bene della città, anche a costo di essere impopolare.

Un’occasione di dialogo, ma divisioni ancora nette

Dagli interventi del pubblico è emerso un generale apprezzamento per la volontà di confronto della giunta, con numerosi cittadini che hanno invitato l’amministrazione ad andare avanti nonostante le difficoltà. Tuttavia, è risultata evidente l’assenza di una sintesi tra maggioranza e opposizione, con entrambe le parti arroccate sulle proprie posizioni.

Un patto per Caltagirone fino al 2040?

Alla luce delle criticità discusse, è evidente come Caltagirone necessiti di una strategia a lungo termine, capace di superare gli steccati politici. Servirebbe un vero e proprio “libro bianco” sulle principali strategie di sviluppo, condiviso da tutte le forze politiche e dai cittadini, che definisca le priorità della città fino al 2040: turismo, attività produttive, viabilità, gestione amministrativa e recupero crediti.

Solo attraverso una visione comune, al di là delle appartenenze politiche, sarà possibile garantire un futuro più solido e sostenibile per Caltagirone.